In data odierna si è tenuta l’annuale presentazione dei dati raccolti dall’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano. Da oltre 10 anni l’Osservatorio B2c raccoglie e analizza i principali dati sulle vendite on line in Italia, offrendo inoltre un confronto con quanto avviene negli altri paesi europei e una valida interpretazione utile agli operatori web di tutti i comparti (di prodotti e di servizi).
Si tratta senz’altro di uno strumento utile non solo a realtà già presenti e affermate nel panorama dell’e-commerce italiano, ma anche per le start up e per le aziende insediate nel settore tradizionale che vogliono intraprendere un percorso verso la multi-canalità.
Ecco le informazioni più significative emerse durante il convegno.
Vengono confrontati innanzitutto i valori della domanda (=acquistato) e dell’offerta (= venduto) di prodotti e servizi on line in Italia.
Il valore complessivo della domanda ammonta 16,6 miliardi di euro (+16% rispetto al 2014), formata per il 40% di prodotti (abbigliamento, informatica ed elettronica, editoria ecc) e per la restante parte da servizi (assicurazioni, turismo ecc). Il comparto prodotti è cresciuto di oltre il 21% rispetto all’anno scorso.
Oltre il 60% dei web shopper è di tipo abituale: acquista più volte on line nel corso dell’anno. Le azioni che si possono quindi fare per aumentare le vendite on line non sono soltanto quelle di acquisition (le più frequenti) ma varrebbe la pena insistere sulla retention della clientela già acquisita.
Per quanto riguarda il venduto on line, da parte delle aziende che operano in Italia, il valore complessivo è di circa 14,0 miliardi di Euro. La differenza con il valore dell’acquistato è quindi dovuta alle importazioni di prodotti dall’estero. Le vendite on line nel 2015 sono cresciute, rispetto all’anno scorso, del 24% sui prodotti e solo dell’8% sui servizio, portando ad una crescita complessiva del 15%