Il social media management studia e gestisce i luoghi – virtuali – in cui avviene il maggior scambio di contatti e informazioni. I social media hanno infatti raggiunto un livello di “traffico” decisamente superiore a quello di qualsiasi sito web, anche di informazione generica.
E’ in quei luoghi che bisogna essere presenti per avere visibilità, lanciare messaggi, raccogliere feedback. E’ in quei luoghi che un professionista o un’azienda devono essere presenti, per parlare con il proprio target e non più (o non solo) al proprio target.
I canali della comunicazioni diventano quindi reticolari, a più direzioni e frequenze. Grazie al Social Media Management è possibile cogliere questi canali di comunicazione ed ottimizzarne la gestione.
Essere presenti e attivi in contesti social diventa quindi utile non solo per sfruttare un ricco e stimolante canale di comunicazione, ma anche – e aggiungerei soprattutto – una prova di affidabilità da parte dell’azienda.
Si è infatti esposti a qualsiasi di contatto, commento, reazione. Diventa fondamentale avere la capacità di comunicare e trasferire contenuti ma anche di rispondere a commenti negativi, senza nascondersi. In sostanza si tratta di presidiare la propria posizione, il proprio profilo, nel bene e nel male. Alla lunga questa presenza rende l’azienda più credibile con conseguenze positive sul suo rapporto di fiducia con i clienti e sulla sua reputazione.
Per realizzare una strategia di Social Media Marketing efficace è necessario innanzitutto identificare le piattaforme più adatte, che contengono una porzione di pubblico profilato e potenzialmente interessato al modello di business proposto. Per i professionisti e le PMI, Linkedin, ma anche Twitter e Facebook, sono piattaforme indicate.
Una volta creato il profilo, sarà necessario prevedere un calendario frequente e regolare di pubblicazioni genuine, nuove e interessanti. I contenuti possono essere strettamente didascalici (chi siamo, cosa facciamo), argomentativi (commenti su un item di business, fiscale ecc) o anche promozionali (offerte dedicate ai follower), queste ultime sicuramente accompagnate per lo più da fenomeni a carattere virale che portano la diffusione dell’informazione ad un pubblico molto vasto in tempi rapidi.
Non si pensi, tuttavia, che le strategie attivabili sui social media siano sempre standardizzate. E’ utile pensare anche a comunicazioni one-to-one o one-to-few nell’ambito di legami da creare di volta in volta con interlocutori dall’alto potenziale di interesse.
Ad esempio, un rivenditore di prodotti e servizi informativi che volesse proporsi come fornitore di riferimento alle PMI, potrebbe pubblicare il proprio profilo, aggiornarlo sistematicamente parlando delle ultime tecnologie disponibili, aprire dei dibattiti su tematiche o opportunità di business , postare promozione valide per tutti i follower, ma anche studiare profili altamente interessanti e creare relazioni dedicate fatte di informazioni riservate, promozioni, addirittura programmi fedeltà.23