Negli ultimi anni, e forse ancor di più mesi più recenti, si sente parlare di come dalla crisi si possa uscire mettendo in piedi strategie di innovazione profonda, cambiamento costruttivo, talvolta scomodando Schumpeter (Creative Distruption) o comunque avendo, tra i testimonial più autorevoli, teorici illustri come il professor Bertelè del Politecnico di Milano che, non a caso, parla di Disruptive Innovation.
Tutte queste definizioni hanno in comune un sol punto: la necessità, per le aziende, di mettere in atto strategie di discontinuità e innovazione, sì da guadare con successo il largo fiume della crisi.
Le ultime notizie danno un mercato italiano in leggera ripresa: + 2,6%. E’ il momento di affrontare il cambiamento.
Le vie al cambiamento:
- Innovazione di prodotto: sostituzione e affiancamento delle novità a quanto già in offerta sul mercato (esempio: Uber nel campo della mobilità)
- Innovazione di mix funzionale: esempio aumento delle features tecnologiche nel mercato dell’automobile; oppure lo smartphone, che, oltre a fotografare, riprodurre musica e video, elaborare dati, serve per telefonare
- Innovazione dei canali di vendita: E-commerce, multicanalità, sfruttamento di nuovi canali di distribuzione (si pensi alle recenti promozioni bancarie: apri un conto, ti vendo un tablet a rate)
- Innovazione nei mezzi di pagamento: paypal, wallet digitali, bit coin
L’invito al cambiamento vale più che mai per la piccola media impresa, giustamente gelosa del proprio know-how, della propria storia, dei propri successi. Ora serve fare un salto in avanti, dimostrando innovazione e un approccio al passo con i tempi, attraverso la conquista di nuovi canali di vendita: E-commerce e multicanalità.